"Mia figlia massacrata, mia moglie morta e io con il carcinoma". Il tragico racconto di Vincenzo Gualzetti, papà di Chiara
In alto il video dell'intervista integrale di Vincenzo Gualzetti a Verissimo
Tra gli ospiti di Silvia Toffanin a Verissimo, durante l'appuntamento in onda domenica 15 dicembre, anche Vincenzo Gualzetti, papà di Chiara, uccisa soli a 15 anni. Un altro femminicidio, un'altra storia di dolore. Dolore per la figlia uccisa da un ragazzo a cui lei voleva molto bene e dolore per la morte successiva anche della mamma Giusy, malata di tumore. A uccidere Chiara, il 27 giugno 2021, è stato un suo coetaneo, che ha ricevuto quasi il massimo della pena per un minorenne (16 anni e 4 mesi).
"Avevo un rapporto splendido con mia figlia", le parole di Vincenzo Gualzetti
“Purtroppo è un mostro che dorme e quando avvengono avvenimenti e bisogna ritirare tutto fuori, si sveglia. Il problema è rimetterlo a dormire”, le prime parole del signor Vincenzo, ospite di Silvia Toffanin. Poi ha aggiunto: “Dal primo momento molti giornalisti mi hanno chiesto di parlarne… lei era l’amore fatta persona’. Ha sempre dato tanto affetto a tutti. Avevamo uno splendido rapporto. Ho sempre cercato di capire e ho avuto un bel rapporto con lei. Mi lasciava bigliettini ovunque, era sempre presente”.
Quindi la conduttrice ha domandato: "Quella mattina era andata a mangiare un gelato con un amico, aveva detto così, no?". "Sì, era domenica e io ero uscito per un pronto intervento, faccio l’elettricista; il telefono mi squillava ma non lo sentivo. Si fece quasi l’una, mi chiamò Giusy dicendo che Chiara non era tornata a casa. Chiamai un amico nell’arma dicendo che era scomparsa e feci denuncia. Tutto il pomeriggio l’ho cercata, senza risultato. Alle tre e mezza sono partitele ricerche della protezione civile e poi è stata ritrovata in bruttissimo stato sulla collinetta".
Le parole del killer: "Non moriva, non sapevo fosse così resistente"
Quindi i dettagli orribili: "È stata presa alle spalle, accoltellata e poi presa a calci in faccia fino a rompersi un piede. Enza una ragione. L’unica ragione me la sono fatta io. Lui ha detto ‘ricordo che non moriva, non pensavo che fosse così resistente’. Le perizie psichiatriche hanno detto che è un serial killer, ho pensato quindi che voleva sperimentare cosa significasse uccidere".
Vincenzo ha anche spiegato che conosceva sia l'assassino sia la famiglia di lui e che mai si sarebbe aspettato un epilogo del genere: "La mamma del ragazzo, Andrea, io la conoscevo. Conoscevo anche lui, mai avuto un segnale. Poi nel 2020 la sua scuola me lo affiancò come stagista. C’era un’amicizia normalissima tra loro. Il problema è che poi sono venute fuori alcune cose che lui aveva fatto, sempre di violenza e che noi non sapevamo. Lui ha detto tante cose… come che sentiva le voci. Ma in realtà il pm ha scoperto che lui cercava nomi dei demoni. Poi ha detto che lui l’ha atto perché lei si accollava. Invece era sempre lui a cercarla".
"Oltretutto è venuto fuori che lui aveva già l’intenzione di ammazzarla il venerdì precedente, ma pare che nel frattempo si è avvicinata una coppia di amici tra cui una ragazza ipovedente e quindi chiara è stata molto vicina a lei - ha continuato il papà di Chiara -. Quindi c’era la premeditazione. La mente umana non può accettarlo, dovevo esserci io sotto (terra, ndr). Ho perso anche Giusy. Nel marzo 2022 ha scoperto un tumore in stato avanzato e a luglio 2023 è andata via anche lei".
L'incontro con Gino Cecchettin
Toffanin: "Lei ha mandato una lettera a Gino Cecchetin". Allora l'ospite: "Sì, io quando ho sentito di Giulia mi ha preso molto male. Quando senti le notizie al tg pensi che no non ti appartengono ma quando le si vivono… il caso di Giulia Cecchetin mi ha toccato in particolar modo, non so perché. Quando ho letto della coltellata alla nuca, ho chiuso la notizia e non mi informai più di tanto. Mi sentii in dovere d andare ad abbracciare Gino al funerale".
Vincenzo Gualzetti: "Ho un carcinoma, sono sott'osservazione"
Infine ha concluso: "Per lui (per l'assassino della figlia, ndr) provo rabbia, io ho le foto di Chiara nella bara e non c’era niente di lei. Lui l’ha massacrata. Le onoranze funebri hanno impiegato 7 ore di lavoro per renderla visibile ma non era comunque lei, sembrava un pupazzo. Lui merita l’ergastolo, non è gusto che per legge a un minore venga tolta la pena solo perché minore. Anche io ho uun brutto male... un carcinoma, mi hanno preso in tempo operato e asportato il rene sinistro. Sono sott’osservazione, per l momento sono in piedi".
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