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Si complica la partita giudiziaria-diplomatica che vede al centro - suo malgrado - la giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in condizioni severe nel carcere iraniano di Evin, e l'uomo dei droni Mohammad Abedini Najafabadi. La Procuratrice generale di Milano, Francesca Nanni, ha espresso oggi 2 gennaio parere negativo alla richiesta della difesa di far ottenere i domiciliari al 38enne iraniano arrestato a Milano lo scorso 16 dicembre. A decidere saranno i giudici della Corte di Appello, tramite un'udienza che sarà fissata nei prossimi giorni.
Negati i domiciliari per Mohammad Abedini Najafabadi: resta nel carcere di Opera
Resta quindi in carcere Abedini. Per la Procuratrice generale non ci sono le garanzie sul rischio di fuga del detenuto, se riconosciuto il provvedimento cautelare dei domiciliari. In una nota relativa al parere negativo alla scarcerazione di Abedini, la procuratrice generale di Milano spiega che la "messa a disposizione di un appartamento e il sostegno economico da parte del consolato dell'Iran" e la prospettazione di un possibile divieto di espatriare dall'Italia e di un obbligo di firma quotidiana alle forze di polizia, "non costituiscono una idonea garanzia per contrastare il pericolo di fuga del cittadino iraniano di cui gli Usa hanno chiesto l'estradizione".
In merito alle accuse mosse dagli Stati Uniti, i giudici di Milano, si riservano "una approfondita e completa valutazione degli atti che verranno trasmessi alle autorità" statunitensi. La proposta della pg Francesca Nanni non è vincolante per i giudici della Corte d'Appello, che decideranno non prima di 10 giorni, dunque nella settimana che inizierà dal 13 gennaio.
Il dipartimento Usa ai giudici di Milano: "È pericoloso, deve restare in carcere"
Una lettera, trasmessa per via diplomatica dalla giustizia americana, è all'esame dei giudici della Corte di Appello di Milano sul caso di Abedini, il cittadino iraniano 38enne bloccato il 16 dicembre scorso all'aeroporto di Malpensa dalla Digos su ordine della giustizia americana, dopo essere atterrato da Istanbul, e attualmente detenuto a Opera. L'uomo è accusato di terrorismo per aver violato le leggi americane sull'esportazione di componenti elettronici sofisticati dagli Usa all'Iran e per aver fornito materiale a un'organizzazione terroristica straniera.
Nella lettera, a quanto si apprende, la giustizia americana, che chiede l'estradizione di Abedini, sottolinea la pericolosità del soggetto e la necessità della detenzione in carcere. La lettera risale a qualche giorno dopo l'arresto ed è precedente all'istanza depositata dall'avvocato dell'iraniano per chiedere gli arresti domiciliari del suo assistito. Nella nota inviata nelle ultime ore dagli Usa e pervenuta ai magistrati milanesi si fa riferimento anche al caso di Artem Uss, l'uomo d'affari russo per cui era stata chiesta l'estradizione dagli Usa e che evase dai domiciliari nel Milanese col braccialetto elettronico.
La detenzione di Abedini e il caso di Cecilia Sala
L'ambasciata iraniana in Italia in un post su X, dopo che l'ambasciatore Mohammadreza Sabouri si è recato al ministero degli Esteri su convocazione del segretario generale Riccardo Guariglia, è intervenuta sulla detenzione dell'ingegnere Abedini. L'iraniano è "detenuto nel carcere di Milano con false accuse" e Teheran "si aspetta dal governo italiano" che "reciprocamente, oltre ad accelerare la sua liberazione, gli vengano fornite le necessarie agevolazioni assistenziali di cui ha bisogno".
Tre giorni dopo l'arresto di Abedini, in Iran è stata fermata la giornalista italiana Sala, che si trova al momento nel carcere di Evin con l'accusa generica di avere "violato le leggi islamiche".
Vertice a palazzo Chigi, Meloni incontra anche la madre di Cecilia Sala
Sul caso della reporter italiana si è tenuto nella giornata di oggi un vertice a Palazzo Chigi, a cui hanno partecipato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, oltre ai rappresentanti dei servizi di intelligence.
Dopo l'incontro, Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, è arrivata a Palazzo Chigi per incontrare la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio ha anche avuto un colloquio telefonico col padre, Renato Sala.
"Si è tenuta questo pomeriggio a Palazzo Chigi una riunione convocata dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in relazione al trattenimento in Iran della giornalista italiana Cecilia Sala - si legge in una nota diramata da Palazzo Chigi -. Alla riunione hanno preso parte il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il Consigliere diplomatico del Presidente, Fabrizio Saggio".
Sulla posizione di Abedini Palazzo Chigi informa che "all'esito dell'incontro, il Governo conferma l'impegno presso le autorità iraniane per l'immediata liberazione di Cecilia Sala, e, in attesa di essa, per un trattamento rispettoso della dignità umana. Per quanto riguarda Mohammad Abedini, che è al momento in stato di detenzione cautelare su richiesta delle autorità degli Stati Uniti, il Governo ribadisce che a tutti i detenuti è garantita parità di trattamento nel rispetto delle leggi italiane e delle convenzioni internazionali".
Sul caso il sottosegretario Alfredo Mantovano riferirà al Copasir e al Parlamento "già domani mattina".